La Corte d’Appello di Milano: stessi doveri degli sposati.
MILANO — Non soltanto il matrimonio tra marito e moglie, ma anche il rapporto di convivenza, se intenso e protratto nel tempo, possono fare scaturire lo stesso «dovere di cura», gli stessi «reciproci obblighi di assistenza morale e materiale » che la legge pone a carico dei soli coniugi e presidia con pene da 1 a 8 anni in caso di «abbandono di persona incapace »: è l’innovativo principio prospettato dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano nel processo a un uomo imputato di aver per due mesi abbandonato nel degrado e da sola sul letto di casa la convivente, incapace di provvedere a se stessa a causa di una grave malattia, immobilizzata da una frattura al femore ignorata, e infine morta prima di quanto sarebbe accaduto se fosse stata curata per tempo.
La 56enne ricoverata al Policlinico nel maggio 2002, trovata dai lettighieri «in condizioni d’igiene scadentissime» nella casa dove viveva con un uomo da 15 anni, appariva devastata dal progredire di un tumore non diagnosticato, bloccata a letto da una frattura al femore non trattata, immersa nelle proprie feci tra dolori atroci. Il giorno seguente era morta. Ed era emerso uno spaccato domestico di sofferenza ai limiti del disagio mentale anche per il convivente («mi diceva che avrebbe chiamato lei il medico…»)…[continua…]
Da Il Corriere della Sera la notizia qui