Cassazione: per gli schiavi di Hitler – Germania e Italia devono risarcire mercoledì, Giu 4 2008 

Dalla Corte una sentenza definitiva per i deportati dai nazisti
Un atto di giustizia che rischia di aprire un nuovo contenzioso tra Roma e Berlino

ROMA – Nuova tensione tra Italia e Germania. Il caso degli “schiavi di Hitler”, i cittadini italiani che furono brutalmente deportati e costretti a lavorare in stato di schiavitù nelle fabbriche belliche del Terzo Reich durante la guerra, è arrivato a una sua conclusione con la sentenza della Cassazione. Ed è un verdetto non comodo per il governo tedesco.

La Suprema Corte ha bloccato il veto che la Germania ha più volte proposto contro le cause portate avanti da una cinquantina di ex deportati italiani, stabilendo che è pienamente legittimo chiedere il risarcimento alla Repubblica Federale tedesca per le sofferenze patite.

La Germania aveva rivendicato, infatti, il diritto alla “immunità” da ogni forma di risarcimento. Ma gli ermellini non hanno condiviso questa tesi, affermando anzi che quella deportazione e “l’assoggettamento di quegli uomini al lavoro forzato è un crimine contro l’umanità”…[continua…]

Da La Repubblica   la notizia qui

Rito del lavoro: l’originario difetto di procura non può sanarsi a posteriori mercoledì, Giu 4 2008 

Corte di Cassazione sezione Lavoro, sentenza 12 maggio 208, n. 11812

Il rilascio della procura alle liti, previsto dall’articolo 163 c.p..c, n. 6, applicabile anche nel rito del lavoro ancorche’ non menzionato dagli articoli 414 e 434 c.p.c., integra il presupposto per la valida costituzione del rapporto processuale.

Pertanto, costituendo la procura alle liti un requisito essenziale dell’atto di appello, la mancanza di detto requisito comporta l’inesistenza giuridica dell’atto di impugnazione, la quale non puo’ ritenersi sanata dal rilascio della procura da parte dell’appellante in un momento successivo al deposito del ricorso, atteso che nel processo del lavoro non puo’ trovare applicazione – senza determinarsi contrasto con i precetti costituzionali – la disposizione dell’articolo 125 c.p.c., comma 2, la quale stabilisce che la procura al difensore dell’attore puo’ essere rilasciata in data posteriore alla notifica dell’atto di citazione, purche’ anteriore alla costituzione della parte rappresentata – realizzandosi la costituzione dell’attore nel giudizio (di primo come di secondo grado) mediante il deposito del ricorso in cancelleria.

L’originario difetto di procura non e’ poi emendabile a norma dell’articolo 182 c.p.c., atteso che la regolarizzazione puo’ avere efficacia “ex tunc” solo fatti salvi i diritti anteriormente quesiti, compresi quelli che si ricollegano alla scadenza del termine di impugnazione (Cass. 1998/9899; 2001/9596; 2001/10949).

A tal proposito e’ opportuno segnalare peraltro come la Corte d’Appello abbia anche messo in rilievo che essendo stato depositato il ricorso in appello l’ultimo giorno utile, la regolarizzazione, ove ammissibile avrebbe avvenuta una volta verificatasi la decadenza dall’impugnazione.

Da Il Sole 24 Ore   la notizia qui

Morire di straordinari nella terra del Karoshi mercoledì, Giu 4 2008 

I suicidi per superlavoro sono molto frequenti in Giappone – E l’espressione è ormai entrata anche nel dizionario d’inglese.

Per la prima volta, due aziende condannate al risarcimento – Yuji Uendan faceva quindici ore, senza giorno libero.

Tutto il tempo che ho passato è stato sprecato”. In una giornata di marzo del 1999, ancora prima che i germogli di ciliegio cominciassero a sbocciare, un ragazzo di 23 anni, Yuji Uendan, in preda a una forte depressione causata dall’eccesso di lavoro, si è tolto la vita.

È stato trovato nel suo appartamento di Kumagaya, alla periferia di Tokyo, con quelle parole scribacchiate su una lavagnetta bianca che usava per l’elenco degli appuntamenti giornalieri…[continua…]

Da La Repubblica   la notizia qui

Multe ai proprietari per gli odori nauseabondi dei loro cani mercoledì, Giu 4 2008 

Cass. III sez. pen. sentenza n. 19206/08

Per la Corte di Cassazione i proprietari degli animali debbono adoperarsi per contenere gli “odori nauseabondi” dei loro amici a quattro zampe. Il reato previsto dall’art. 674 c.p. non punisce soltanto “le emissioni di gas, vapori o fumo idonei a imbrattare o cagionare molestie alle persone provenienti da attivita’ produttive nei casi non consentiti dalla legge, ma anche tutte quelle esalazioni maleodoranti comunque imputabili all’attivita’ umana, quali ad esempio quelle provenienti dalla presenza nel proprio giardino di numerosi animali senza l’adozione di cautele idonee ad evitare disturbo o molestie ai vicini”.

Da Saranno Avvocati   la notizia qui

Le modalità di pagamento della retribuzione seguite per prassi aziendale possono essere modificate se cambiano gli usi locali mercoledì, Giu 4 2008 

LE MODALITA’ DI PAGAMENTO DELLA RETRIBUZIONE SEGUITE PER PRASSI AZIENDALE POSSONO ESSERE MODIFICATE SE CAMBIANO GLI USI LOCALI – Ovvero se si tratta di un mutamento migliorativo (Cassazione Sezione Lavoro n. 13816 del 27 maggio 2008, Pres. Sciarelli, Rel. Ianniello).

L’Enel s.p.a. fino al dicembre 1996 ha pagato le retribuzioni mensili dei dipendenti a mezzo di assegni circolari. Dal gennaio 1997 il pagamento è stato effettuato mediante bonifico bancario su conto corrente di ciascuno dei dipendenti.

Mario B. ed altri dipendenti dell’Enel hanno chiesto al Tribunale di Rovigo di accertare l’illegittimità della modifica delle modalità di pagamento della retribuzione, sostenendo che l’innovazione apportata a far tempo dal gennaio 1997 doveva ritenersi illegittima perché contrastante con la precedente prassi aziendale.

Il Tribunale ha accolto la domanda ed ha ordinato all’Enel di provvedere al pagamento delle retribuzioni secondo le modalità precedenti. Questa decisione è stata riformata integralmente, in grado di appello, dalla Corte di Venezia che ha ritenuto infondata la domanda proposta dai lavoratori. Pur ritenendo sussistente un precedente uso aziendale, nel senso del pagamento dello stipendio mediante assegni circolari, penetrato nei contratti di lavoro dei dipendenti Enel a norma dell’art. 1340 cod. civ. e pertanto modificabile solo con il consenso delle parti, la Corte d’Appello ha ritenuto che tale consenso sia necessario unicamente nel caso in cui si tratti di modifiche peggiorative ed ha ritenuto positiva l’innovazione operata dalla società in quanto recante ai dipendenti un disagio minore di quello prodotto dalla precedente prassi.

I lavoratori hanno proposto ricorso per cassazione censurando la decisione della Corte di Venezia per vizi di motivazione e violazione di legge…[continua…]

Da Legge e Giustizia   la notizia qui

Lecita la detenzione di droga per uso personale mercoledì, Giu 4 2008 

Cassazione 17899/2008

Il consumo personale di stupefacenti non è punibile anche se la quantità superi i limiti di legge

Non è punibile chi detiene sostanze stupefacenti destinate ad un uso esclusivamente personale, anche se superi il limite della modica quantità stabilita dalla legge.

Lo ha stabilito la Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione respingendo il ricorso della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola contro un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale della stessa città che aveva respinto la richiesta di applicazione di una misura cautelare nei confronti di un signore fermato a Napoli perché in possesso di 51 grammi di cocaina.

Secondo l’accusa il superamento dei limiti tabellari in relazione alla quantità detenuta costituiva la prova che la droga non fosse destinata ad un uso esclusivamente personale, legittimando pertanto l’arresto…[continua…]

Da Cittadino Lex   la notizia qui

Esercizio abusivo della professione, l’ordine può chiedere i danni mercoledì, Giu 4 2008 

L’ordine professionale può costituirsi parte civile nel processo a carico di chi è accusato di esercizio abusivo della professione. Può chiedere i danni patrimoniali per concorrenza sleale e non soltanto quelli morali.

Sentenza della Corte di Cassazione n. 22144.

Da Cassazione.net   la notizia qui