Sì del Consiglio dei ministri al decreto correttivo della riforma del diritto fallimentare. Il via libera al provvedimento, proposto dal Guardasigilli Clemente Mastella e dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, arriva sul filo di lana, visto che la scadenza per esercitare la delega era fissata al 16 settembre. Le modifiche saranno operative dal 1° gennaio 2008 e non dal settembre 2007 come era in origine indicato.
In particolare il provvedimento incentiva il ricorso agli strumenti stragiudiziali di soluzione della crisi d’impresa: il concordato preventivo prevede il pagamento anche parziale dei creditori privilegiati. Gli accordi di ristrutturazione, invece, saranno coperti per 60 giorni da azioni esecutive. Varati nuovi indici: ai tradizionali requisiti basati su investimenti e ricavi si aggiunge il livello di indebitamento (500mila euro). Per essere esclusi dal fallimento i parametri dovranno essere posseduti congiuntamente. Inoltre l’onere della prova sul possesso dei requisiti spetterà all’imprenditore.
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